Gli interventi: ANNA LAPINI (presidente Terziario Donna nazionale); CARLO SANGALLI (presidente Confcommercio Imprese per l’Italia); EUGENIA ROCCELLA (ministro per le Pari opportunità e la Famiglia
Dal 1995 al 2023 sono quasi 3,5 milioni i posti di lavoro in più nel terziario di mercato, con servizi alle imprese, attività professionali e scientifiche, alloggio e ristorazione che vantano i risultati migliori. Dai dati più recenti, poi, emerge che le professioniste (+60mila) crescono in valore assoluto più dei colleghi (+30mila) e che la diminuzione delle imprenditrici (-34mila) è minore di quella degli uomini (–80mila). Questi i dati principali di un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio e del Centro Studi Tagliacarne per Terziario Donna.
«Senza il lavoro delle donne la nostra economia non solo non può crescere, ma neanche accorciare le distanze con i partner europei: è necessario trovare le leve per rimuovere i macigni che ostacolano la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, sia dipendente che autonomo. Servono maggiori incentivi, diretti ed indiretti, all’imprenditoria femminile, anche in tema di welfare ed è necessario promuovere iniziative per una maggiore sensibilizzazione sulle discipline STEM, sull’educazione digitale e sull’alfabetizzazione finanziaria», commenta Anna Lapini (foto), presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio.
Le donne nel terziario
Entrando nel vivo della ricerca si scopre che, sempre nel terziario di mercato l’incidenza sull’occupazione della presenza femminile complessiva (dipendenti, professioniste, imprenditrici) a livello territoriale, è superiore al 50% in quattro regioni del Nord Italia: Friuli-Venezia Giulia (52,9%), Emilia-Romagna (52,5%), Trentino-Alto Adige/Südtirol (51,7%), Veneto (50,7%). Le percentuali scendono via via scendendo al Sud, con in fondo alla graduatoria la Campania (39,3%), la Sicilia (39,6%), la Calabria (39,7%), la Puglia (42,5%) e la Basilicata (43,2%).
Le donne libere professioniste
Limitandosi ai liberi professionisti, in testa per peso della componente femminile emerge la Lombardia (40,5%), tallonata dal Lazio (40%) e quindi dal Piemonte (39,4%) e dall’Emilia-Romagna (39%).
L’occupazione femminile
Per quanto riguarda infine l’occupazione femminile, dipendente e indipendente per settori, nel 2023 le donne che lavoravano in attività terziarie erano poco meno di sei milioni (5.948.000, per la precisione) sui quasi otto milioni (7.892.000) di occupate in totale nelle attività economiche. Le imprenditrici sono 1,2 milioni circa: di queste quasi 800mila operano nel terziario di mercato. La maggiore concentrazione di donne che gestiscono una impresa è nel piccolo commercio (il 31% delle occupate è imprenditrice contro una media complessiva nel terziario di mercato del 13,2%).