QUI il documento di Confcommercio “Le dinamiche del commercio internazionale. I dazi di Trump in un contesto di deglobalizzazione”.
Il 12 luglio 2025 il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha reso pubblica su Truth la lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con cui annuncia l’introduzione di dazi doganali del 30% su tutte le merci in arrivo dall’Unione europea a partire dal 1° agosto. Una decisione che riporta in primo piano lo spettro di una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico e che rischia di colpire duramente sia le imprese che i consumatori, in un momento già segnato da turbolenze geopolitiche e incertezze economiche globali.
Confcommercio: «Serve un negoziato serrato per evitare danni irreversibili»
Di fronte a questo scenario, Confcommercio lancia un appello accorato a Bruxelles e al Governo italiano affinché si esplori con determinazione ogni spiraglio di dialogo: «Negoziare, negoziare, negoziare» è il messaggio rilanciato dalla Confederazione, che richiama le stesse parole di von der Leyen sull’urgenza di evitare “impatti sconvolgenti sulle catene di approvvigionamento”. Confcommercio ricorda come il saldo commerciale tra Stati Uniti ed Europa, al netto di beni e servizi, rappresenti appena lo 0,55% del PIL statunitense (161 miliardi di dollari su oltre 29mila miliardi nel 2024), evidenziando quindi la scarsa efficacia dei dazi come strumento per colmare il disavanzo americano. La Confederazione sottolinea infine il valore del lavoro comune già avviato su altri tavoli multilaterali, come gli impegni europei in materia di difesa e il recente compromesso sulla global minimum tax siglato in sede G7. «Vi è un solidissimo interesse comune all’accordo» conclude Confcommercio, invitando tutte le parti in causa a non disperdere quanto costruito e a rilanciare un confronto politico ed economico di lungo respiro.


