Milano – «Il terziario di mercato è la componente più corposa e dinamica del sistema socioeconomico lombardo, nazionale ed europeo. Commercio, turismo, servizi e trasporti sono i primi comparti per numero di imprese, occupati e contributo al valore aggiunto. I servizi, inoltre, sono determinanti per la competitività della manifattura, garantendo una filiera moderna ed efficiente».
Con queste parole il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, Carlo Massoletti, è intervenuto a “Lombardia, Europa. Vincere la sfida della competitività”, iniziativa promossa da Regione Lombardia e Comitato Europeo delle Regioni. L’appuntamento – aperto dal presidente regionale Attilio Fontana – ha visto confrontarsi assessori, eurodeputati, stakeholder ed esponenti del mondo accademico sui temi della competitività, della transizione ecologica e digitale e della formazione.
Massoletti ha rimarcato il ruolo centrale delle imprese del terziario nello sviluppo non solo lombardo, ma anche europeo: «Le istituzioni devono mettere le imprese nelle condizioni di assolvere fino in fondo a questo compito; attraverso un accesso al credito semplice e sostenibile, la valutazione d’impatto dei provvedimenti sulle imprese – in particolar modo quelle micro e piccole – la garanzia di mercati privi di distorsioni normative e fiscali, l’alleggerimento del carico burocratico e una formazione che prepari i giovani al mercato del lavoro e all’autoimprenditorialità».
Non meno importante, ha aggiunto, il ruolo delle micro e piccole imprese: «I negozi di prossimità sono essenziali per lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione dei centri urbani». Per Massoletti occorre inoltre contrastare «le pratiche distorsive delle piattaforme e-commerce che, oltre a cercare vantaggi fiscali, riversano sul nostro mercato prodotti provenienti da Paesi orientali privi di controlli, regole di qualità e criteri di sostenibilità».
«Per la competitività europea – ha concluso – servono investimenti che nascano dal confronto con associazioni rappresentative e istituzioni vicine a cittadini e imprese. È quindi prioritario scongiurare la centralizzazione dei Fondi di coesione, che ridurrebbe il ruolo delle Regioni nel definire politiche specifiche di crescita per ciascun territorio».


