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LA SALUTE DEL COMMERCIO DI VICINATO INTERESSA A TUTTI

I tanti vantaggi delle compere fatte sotto casa

Un nuovo paio di scarpe e un sorriso. Tutti, specialmente gli addicted, conoscono i vantaggi della “shop-
therapy” in termini di buon umore e di svago e anche di risparmio, perché difficilmente si acquista un capo
sbagliato se a consigliarlo è la commessa di fiducia. Ma i benefici non finiscono qui. Fare compere in città, e non su internet, è una ricchezza per il territorio nella sua interezza. “I negozi di prossimità sono elementi
identitari di una città e un valore aggiunto per tutti coloro che la abitano” spiega Antonio Besacchi,
presidente di Confcommercio Ascom Varese, associazione di imprese che raggruppa le aziende del terziario,
del turismo e dei servizi, con sede nei 73 comuni di sua competenza ed appartenenti all’area limitrofa a
Varese. I negozi di vicinato indirettamente influenzano il valore di tutta la città, perché laddove la
desertificazione commerciale prende piede, anche i valori degli immobili residenziali precipitano
drasticamente a svantaggio dell’intera collettività. I negozi sono dei presidi per la sicurezza: dove ci sono le
luci, c’è meno delinquenza. Inoltre, sono spazi di confronto e di socialità. “Ecco perché – afferma Besacchi –
la tutela dei negozi di vicinato risponde a un interesse collettivo”.
In provincia di Varese, gli spazi commerciali occupano circa un milione e mezzo di metri quadrati, dei quali
600 mila circa sono negozi di vicinato (104 mila metri quadrati di negozi di vicinato nel solo comune di
Varese). I negozi di vicinato occupano il 41 per cento dello spazio commerciale, la restante parte, pari al 59
per cento, è costituito da medie e grandi strutture di vendita. Un maggior sviluppo delle medie e grandi
strutture di vendita intorno ai centri urbani potrebbe aggravare ulteriormente il disequilibrio distributivo
già in atto da tempo.
Per contrastare questa tendenza, da tempo Ascom Varese – attraverso la commissione provinciale di
Uniascom – sta intervenendo a monte, già nella fase di stesura o modifica dei Piani di governo del territorio,
che sono lo strumento di pianificazione urbanistica utilizzato dalle pubbliche amministrazioni.
“Non siamo contro la Gdo, ma vogliamo garantire il giusto spazio alle diverse forme di vendita,
integrandole nel tessuto rubano, con un occhio di riguardo per i centri storici e i quartieri – dice Besacchi –.
Mettiamo la nostra esperienza al servizio delle amministrazioni. Ad esempio, ci offriamo per individuare i
criteri qualitativi per l’insediamento di nuove attività commerciali e le zone da sottoporre a tutela”.
Per proteggere il piccolo commercio, Ascom Varese collabora con i comuni per lo sviluppo dei Distretti del
commercio, una modalità di valorizzazione territoriale innovativa promossa e sostenuta dalla Regione
Lombardia per tutelare il commercio quale efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche
economiche, sociali e culturali.
La tutela dei negozi, così come quella dei mercati su aree pubbliche, incrocia anche altri grandi temi, come
il consumo di suolo, perché quando i negozi funzionano non servono i grandi supermercati. I negozi di
alimentari sono spesso molto sostenibili. Ad esempio, perché vi si trovano alimenti sfusi, senza imballaggi e
che spesso hanno alle spalle una catena di distribuzione più corta rispetto alla Gdo, con i vantaggi che ne
derivano in termini di risparmio di Co2.
I negozi servono anche al turismo: sono 332 le attività storiche riconosciute dalla Regione Lombardia nella
nostra Provincia, luoghi che descrivono l’anima del nostro territorio meglio di qualsiasi cartolina e che sono
considerati un elemento di attrazione turistica. .

Ascom Varese, portando le istanze dei singoli commercianti ai tavoli della politica, supportando le attività
con formazione, servizi, consulenze sindacali ed iniziative ad hoc, vuole dare ad ogni negoziante la
possibilità di continuare a fare il suo mestiere, che poi è anche l’unico modo per avere la città che ci piace e
che ci fa stare bene.

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In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 4 agosto 2017 e successive modifiche e integrazioni, pubblichiamo l’elenco delle sovvenzioni pubbliche ricevute dai nostri associati.

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