La calda estate che abbiamo appena trascorso ci fa evidentemente guardare con simpatia la proposta di costituire il nuovo Centro Federale del Ghiaccio a Varese. Inaspettato fulmine a ciel sereno che ha animato il dibattito politico e sociale dei mesi trascorsi. Qualcuno potrebbe dire: che c’entriamo noi commercianti?. Certo che c’entriamo, perché abbiamo una visione territoriale e comunitaria del nostro ruolo. Perché tutto quello che porta al centro dell’attenzione Varese e il suo meraviglioso circondario non può che trovarci favorevoli anche per i benefici che potremmo trarne in termini di commercio, recettività, ristorazione e turismo. Ecco perché vi parlo di questo.
Post covid l’aeoroporto di Varese Malpensa ha riacquistato la sua centralità nel traffico aereo nazionale ed internazionale. La provincia di Varese sta portando avanti un ambizioso progetto di piste ciclabili. A me sta a cuore il tema della sentieristica a cui ho lavorato personalmente anni fa, precisamente nella riscoperta della via Francisca del Lucomagno. La nostra Varese, una volta vuota e deserta durante il mese di agosto, oggi si riempie di turisti di ogni provenienza. Questo anche grazie allo sport: ciclismo, canottaggio, equitazione. Tutte attività promosse dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, ma soprattutto rese possibili dalla mentalità imprenditoriale varesina.
Questa estate si è parlato anche di quel gioiello che è il nostro Sacro Monte. Si è dibattuto sull’opportunità di renderlo raggiungibile solo con i mezzi pubblici. Io penso che serve concretezza, perché un conto è parlare in astratto, un altro è capire davvero quello che serve per promuovere il turismo sulla nostra montagna. Se analizziamo la tipologia di utenti che raggiunge la montagna, vediamo che si tratta di anziani, di turismo religioso, di persone che si recano nei ristoranti e nelle attività economiche del borgo. Pedonalizzare l’accesso al Sacro Monte significherebbe di fatto renderlo irraggiungibile a chi vi si reca con più frequenza.
Varese è turistica, chi dice il contrario pecca di miopia. Chiudiamo gli occhi, tiriamo indietro l’orologio e i calendari di 25 anni: chi non si ricorda il centro di Varese chiuso di giorno e deserto di notte? Il lago alla Schiranna: una cloaca verdeggiante. Le nostre belle valli sconosciute da tutti. I laghi negletti. Riapriamo oggi gli occhi: il mondo è cambiato. Ed è sicuramente cambiato in meglio. Non ci stupiscono personaggi biondi e malamente vestiti attraversare numerosi il centro di Varese con gli occhi persi nella bellezza che noi, troppo abituati, non siamo più in grado di apprezzare.
Ecco perché il Centro Federale del Ghiaccio ci interessa. Perché questi tempi sono pieni di opportunità per noi, per le nostre imprese e per la nostra associazione. Bisogna solo saperle vedere e farsi guidare dalla concretezza quando si è chiamati a prendere decisioni importanti.


