In queste settimane abbiamo letto sulla stampa locale diversi articoli, in cui i negozianti di Varese denunciano il degrado cittadino. Tutto vero. Sappiamo le condizioni in cui versa la città, soprattutto in certi orari e in certi luoghi.
Noi negozianti però non solo siamo pronti a far presente i problemi, ma vogliamo anche fare la nostra parte per risolverli. Almeno ci proviamo.
E’ indiscutibile: una volta c’era più senso civico. Il piccolo negoziante aveva a cuore non solo la sua attività, ma anche la sua città. Cosa che forse veniva più semplice quando si parlava di botteghe e non di grandi catene. Punti vendita, questi, in cui opera personale sicuramente preparato, ma dove più difficilmente si può riscontrare la presenza di un titolare che si senta parte di un territorio e che voglia partecipare alla vita della comunità.
In più, ci si mette il contesto culturale. Non è un mistero che questi sono anni di individualismo, in cui si pensa a se stessi, ai propri affari, tanto più con la fatica che negli ultimi tempi si fa a farli quadrare, e solo in seconda battuta, forse, al contesto in cui ci si trova, che è fatto di vetrine, strade e piazze, ma soprattutto di persone.
Il decoro di una città dipende sì da tanti fattori, quali il controllo del territorio, l’illuminazione, la pulizia, l’arredo urbano, etc, ma prima ancora dal senso civico e di responsabilità delle persone che lo abitano, lo vivono, o semplicemente ci passano.
Come fare quindi a recuperare il senso civico e l’amore per la città, che sembra negli ultimi anni essersi affievolito?
Confcommercio Ascom Varese sta cercando di fare la sua parte.
Gli esempi concreti sono numerosi. Ecco quanto fatto solo negli ultimi mesi.
Pensiamo all’arredo urbano: abbiamo sostenuto, attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori commerciali, l’idea progettuale nata da alcuni negozianti di creare un contesto floreale nelle vie Broggi, Cattaneo e San Martino, attraverso la posa di nuove fioriere. Il Comune ha sposato la proposta, sostenendone i costi di acquisto e di posizionamento, a patto che siano i negozianti a prendersi cura della manutenzione ordinaria delle installazioni. Si tratta di un progetto sperimentale partecipato che, se avrà successo, potrà essere replicato in altre zone della città.
Dopo un lungo lavoro di preparazione, nel mese di marzo, abbiamo realizzato un nuovo format: i “Fashion Days”, contenitore di eventi ideati dai negozianti del settore moda anche coinvolgendo colleghi di altre categorie in un’ottica di co-marketing. L’iniziativa ha avuto successo ed è stata apprezzata dal pubblico e dai commercianti che hanno aderito. Questo dimostra che, se l’idea è buona, è possibile coinvolgere gli operatori commerciali e le istituzioni in una iniziativa comune, amplificando così l’effetto mediatico, con un ritorno maggiore rispetto a quello che il singolo negoziante da solo avrebbe ottenuto. L’unione fa la forza.
Dal dialogo continuo che l’associazione ha con i propri associati è nata l’idea di estendere al Sacro Monte il perimetro territoriale del Distretto Urbano del Commercio di Varese
In questi giorni stiamo lavorando, nell’ambito delle iniziative di Distretto, su un progetto per certi versi analogo ai Fashion Days dedicato al mondo della ristorazione, che si realizzerà durante il periodo estivo.
In un’ottica di maggiore presidio del territorio, abbiamo chiesto ad alcuni negozianti associati di assumere il ruolo di Referente di via. Si tratta di persone che hanno accordato la disponibilità a dedicare del tempo per il bene della città. Saranno loro a tenere i rapporti con i negozianti della propria strada e a segnalare ad Ascom quello che non va, promuovendo il dialogo e avanzando proposte e suggerimenti.
Grazie a questa rete di
Alla base di tutte le nostre iniziative c’è la volontà di sostenere le nostre attività economiche, nella convinzione che il mondo del commercio e dei servizi costituisca ancora oggi uno dei fattori identitari di una città. I motivi sono tanti. Dove il commercio è florido c’è tradizione, c’è socialità, c’è sicurezza, ci sono servizi per il cittadino, ci sono valori immobiliari apprezzabili, elementi che portano vantaggio all’intera comunità.
Antonio Besacchi
Presidente Confcommercio Ascom Varese


