Milano – Un incontro ad alto valore simbolico e concreto quello tra Terziario Donna Lombardia e l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini. Presenti la presidente regionale Lionella Maggi, la vicepresidente Cristina Riganti e il segretario generale Giovanna Mavellia.
Per Riganti, che guida anche il Terziario Donna Confcommercio provincia di Varese, l’appuntamento è stata un’occasione importante per portare la voce delle imprenditrici varesine all’interno di un dialogo regionale. «Il confronto con le istituzioni – ha sottolineato – è fondamentale per dare forza e concretezza alle istanze delle donne che fanno impresa, soprattutto su temi delicati come la conciliazione vita-lavoro e il riconoscimento dei carichi di cura».
Al centro dell’incontro i risultati del questionario “Quello che le donne non dicono – tutta la verità raccontata dalle donne imprenditrici”, promosso da Terziario Donna Lombardia e Confcommercio Lombardia. Un’indagine che fotografa luci e ombre della quotidianità femminile nel terziario: da una parte la determinazione a portare avanti la propria attività, dall’altra le difficoltà legate ai carichi familiari e alla gestione del tempo.
I numeri parlano chiaro: il 44% delle imprenditrici ha responsabilità genitoriali di cura e il 30% dedica più di cinque ore al giorno all’assistenza. Una pressione che si traduce in sacrifici pesanti: il 34% ammette di dedicare a sé meno di due ore a settimana, mentre il 54% ha rinunciato a far crescere la propria impresa per timore di non riuscire a conciliare tutto.
Da queste evidenze è nato un confronto costruttivo con l’assessore Lucchini sulle possibili misure di sostegno alle donne imprenditrici lombarde. Riganti ha ribadito che «serve un impegno condiviso per trasformare queste difficoltà in nuove opportunità di crescita, non solo per le donne ma per l’intero sistema economico e sociale della regione».


