Arezzo, la città della presidente nazionale Anna Lapini, ha ospitato la due giorni del forum annuale del Terziario Donna di Confcommercio. Presente, nell’ultima giornata dei lavori, anche il presidente nazionale Carlo Sangalli. Al loro fianco la nostra presidente provinciale e vicepresidente nazionale (con delega alla sostenibilità) Cristina Riganti (nella foto al centro).
«Un momento di riflessione, confronto e di strade da percorrere, sotto forma di progetti che impegneranno il nostro gruppo in questi mesi e nei prossimi anni del mandato», le parole di Riganti. «Il report dell’Ufficio Studi di Confcommercio ci dà una importante indicazione sul ruolo delle donne lavoratrici in tema di crescita demografica: abbiamo un esempio da seguire, quello dei paesi del Nord Europa e il Terziario Donna si impegnerà a tutti i livelli per affermare anche da noi quel modello che, numeri alla mano, sì è dimostrato vincente».
QUI il link per consultare il report dell’Ufficio Studi di Confcommercio
Anna Lapini: «Attivare i talenti femminili per stimolare la crescita del Paese»
La presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, Anna Lapini, ha illustrato i principi ispiratori del TdLab 2023. «Abbiamo voluto dedicare la nostra riunione annuale a tutte quelle specifiche iniziative che possono creare un cambiamento culturale mirato a raggiungere una più equa parità di genere, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese. Progetti ed iniziative che devono andare di pari passo con l’evoluzione contrattuale e legislativa».
QUI l’intervento della presidente Lapini
Carlo Sangalli: «Fondamentale sostenere le donne che fanno impresa»
Intervenendo ai lavori del Tdlab2023 di terziario Donna, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (foto), ha subito ricordato la vicinanza della Confederazione alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione.
Parlando dei temi dell’evento di Terziario Donna, Sangalli ha sottolineato che la partecipazione femminile è indispensabile per la sostenibilità e la partecipazione al mercato del lavoro. «Credo che sia importantissimo sottolineare quello che i dati della ricerca dell’Ufficio Studi dimostrano: si fanno più figli laddove la partecipazione delle donne al lavoro e alla società è più alta. E la partecipazione al lavoro delle donne è più alta laddove ci sono livelli di qualità della vita e servizi maggiori. Cioè, nonostante l’immaginario collettivo delle famiglie numerose del Sud Italia, al Sud ormai le donne fanno meno figli che al Nord. Questa correlazione ci fa capire quanto sia importante innescare un circuito virtuoso. Guardate, dico una cosa forte: fare figli o lavorare non è di per sé un plus per una donna (e neanche per un uomo), ma si vive meglio dove succedono queste cose e queste cose succedono dove si vive meglio».
«Dovremmo essere tutti femministi», ha concluso Sangalli citando il libro di Chimamanda Ngozi Adichie.