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Ok di Fipe al manifesto per l’aperitivo. «Nei nostri locali, qualità e sicurezza»

Prodotti enogastronomici di qualità e massima professionalità nel servizio. Sono questi gli ingredienti indispensabili per creare il perfetto cocktail da aperitivo

Fipe Confcommercio ha deciso di sottoscrivere e sostenere il Manifesto dell’aperitivo, promosso da Aperitivo association.

Un documento in dieci punti che mette in fila le regole da rispettare per valorizzare al meglio questa tradizione tipicamente italiana, presentato ufficialmente settimana scorsa a Roma.

Tra le principali regole messe in evidenza dal Manifesto, il ruolo fondamentale svolto dai luoghi e dai professionisti della somministrazione, che con il loro lavoro devono trasmettere i valori dell’accoglienza, della qualità, della tipicità e della creatività italiane. Non sarà solo una giornata da ricordare il World Aperitivo Day andato in scena lo scorso 26 maggio, ma sarà un progetto a 360° che vivrà continuamente sui social con l’hashtag # WorldAperitivoDay e il tag @aperitivofestival, un marchio di garanzia per tutte quelle location che vorranno raccontare e servire l’aperitivo secondo le dieci regole del Manifesto.

IL DECALOGO

Ecco di seguito il testo integrale del Manifesto dell’Aperitivo.

  1. L’Aperitivo è un rito originale della tradizione italiana che accosta a una bevanda un prodotto alimentare o una preparazione gastronomica ad essa abbinata;
  2. L’Aperitivo si tiene in due momenti diversi della giornata, sia nella vita domestica, che nei luoghi di consumo: prima del pranzo e prima della cena, non divenendo un sostitutivo dei due pasti;
  3. Per garantire lo spirito italiano di questo attimo di gusto, l’Aperitivo deve essere Made in Italy almeno al 50%, ovvero almeno la metà degli ingredienti utilizzati per l’abbinamento deve essere prodotta in Italia e l’origine italiana dei prodotti impiegati deve essere garantita attraverso una tracciabilità della filiera di produzione;
  4. L’accostamento tra le bevande e i prodotti alimentari – che deve lasciare spazio alla creatività di chi lo realizza – deve valorizzare gli ingredienti e trasformare l’assaggio in esperienza, stimolando un’occasione di racconto dei prodotti italiani;
  5. La qualità dell’aperitivo non è misurata dalla quantità del beverage o del food somministrato, ma dalla qualità della proposta di abbinamento e dei singoli elementi che lo compongono, che diviene garanzia per il consumatore;
  6. L’aperitivo è l’occasione per accostare il mondo delle bevande, dei prodotti agroalimentari e della cucina italiana alle tradizioni del beverage, del food e delle cucine internazionali, privilegiando le best practice alimentari del mondo, tra cui la dieta mediterranea;
  7. L’aperitivo è un momento nel quale sperimentare scelte sostenibili, sia dal punto di vista degli strumenti e delle tecniche di somministrazione, che nell’uso di ingredienti stagionali e/o prodotti da aziende caratterizzate da un’attenzione alla sostenibilità produttiva, ambientale e sociale.
  8. Un ruolo fondamentale nella diffusione e valorizzazione dell’Aperitivo è svolto dai luoghi e dai professionisti della somministrazione, che con il loro lavoro devono trasmettere i valori dell’accoglienza, della qualità, della tipicità e della creatività italiane;
  9. L’aperitivo offre una cornice conviviale per la contaminazione con altri campi della cultura, dalla musica al design, dall’arte alla moda;
  10. L’Aperitivo è uno strumento di divulgazione dello stile di vita e del gusto italiano che permette di creare nuove opportunità di consumo per i prodotti di origine e produzione italiana nei mercati internazionali.

I NUMERI DEL “RITO”

Oltre il 52% degli italiani dichiara di fare regolarmente l’aperitivo e in alcuni casi si tratta addirittura di una “pratica” quotidiana. Il 70% dei consumatori sceglie il bar come luogo cult: l’86,9% spende in media meno di 10 euro mentre solo il 2,0% spende più di 15 euro.

Consumo e spesa dipendono dalla fascia di età e dalla residenza. Il 16,2% di chi ha tra 45-54 anni spende più di 11 euro nell’aperitivo, mentre nei giovani tra i 18 e i 24 anni, la percentuale scende al 7,3%.

IL VICEPRESIDENTE FIPE

«L’aperitivo rappresenta uno dei tratti distintivi dello stile di vita italiano», sottolinea il vicepresidente vicario di Fipe -Confcommercio, Aldo Cursano. «Un momento nel quale le fatiche del lavoro vengono accantonate per qualche ora, per lasciare spazio alla convivialità e alla condivisione di un buon bicchiere di vino o di un cocktail. Un momento che come Fipe intendiamo valorizzare insieme ai promotori di questo manifesto per mettere in risalto sia le eccellenze enogastronomiche del nostro Paese che il valore dei professionisti della mescita che rendono i nostri locali unici al mondo».

 

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